Giotto e la pittura fiorentina

Giotto, Compianto sul Cristo Morto

La pittura a Firenze del Duecento
Durante il medioevo molte opere sacre erano commissionate ai pittori dalla Chiesa e dagli ordini religiosi. 

Il committente è la figura che commissiona un lavoro a un artista, indipendentemente dall'entità o dall'importo.

Come abbiamo visto nelle rappresentazioni bizantine, nel medioevo, le figure dipinte erano circondate da un semplice sfondo dorato, che rappresenta uno spazio divino, ultraterreno.

Nei primi dipinti del 1200, soprattutto nella scuola senese, i pittori inseriscono dietro le figure delle architetture rappresentate in assonometria.

Duccio di Buoninsegna, Maestà del Duomo di Massa Marittima
Duccio di Buoninsegna, Maestà del Duomo di Massa Marittima

L'assonometria è una tecnica grafica di rappresentazione di un oggetto tridimensionale su un supporto bidimensionale, che però non rispetta le leggi della visione umana: infatti le linee che compongono una scena rimangono parallele tra loro. Sappiamo bene che nella prospettiva, ad esempio i binari di un treno, in lontananza le linee tendono ad unirsi.

Binari in prospettiva
Nella prospettiva centrale tutte le linee convergono in un punto lontano, anche se sappiamo benissimo che i binari di un treno sono paralleli.

Le intenzioni di questi pittori non era quella di creare un spazio realistico, ma di inserire degli elementi minimi per rendere comprensibili gli eventi raccontati, e non "immergerli" semplicemente in uno sfondo dorato.

Le regole della prospettiva saranno codificate due secoli dopo, nel rinascimento.

In questo periodo erano molto richiesti grandi Crocifissi in legno e pale da altare, da appendere in alto e visibili a tutti i fedeli.

Una pala d'altare è un'opera pittorica, o anche scultorea, di genere religioso che, come dice il termine, si trova sull'altare delle chiese.

All'epoca nascono le botteghe, dei veri e propri laboratori artigianali che erano gestiti da un artista (o maestro) che era coadiuvato da giovani allievi. Anche se erano realizzate insieme agli allievi, le opere si ritengono sempre opere del maestro, che ne garantiva la qualità e il proprio stile.

Cimabue (1240-1302)
Le notizie su Cimabue sono scarse, ma sappiamo che aveva una fiorente bottega dove presto si distinse un giovane Giotto.

Cimabue, Crocifissione
Cimabue, Crocifissione, 1270, Arezzo Chiesa di S. Domenico


In una delle opere più importanti di Cimabue, "Crocifissione di Cristo", Gesù assume un posa con andamenti molto curvi, per indicare il dolore che stava vivendo, che si nota anche dal suo volto molto sofferente. Tutto questo serviva a trasmettere ai fedeli il dramma religioso e umano di Cristo sulla croce.

Cimabue, Maestà di Santa Trinità
Cimabue, Maestà di Santa Trinità, 1280-90, Firenze Galleria degli Uffizi


Cimabue nella Maestà di Santa Trinità, riprende lo schema tipico del tempo, di raffigurare la Madonna più grande delle altre figure, più grande perché più importante, ma supera la piattezza tipica delle opere bizantine, dando un senso di prospettiva alla scena, grazie alla profondità creata dal trono.

Un allievo di talento: Giotto (1267-1336)
Nella bottega di Cimabue si forma Giotto, l'artista superò velocemente il maestro e  segnò una svolta nell'arte medievale, allontanandosi dalla piatta pittura bizantina: 
le sue figure hanno volumi, agiscono nello spazio ed esprimono un'intensa umanità.
Crocifissi di Cimabue e Giotto
Osserva i due crocifissi e nota le differenze tra le due opere.


Il Cristo dipinto da Giotto ha una posa più naturalistica (più fedele alla realtà) e trasmette un forte senso di sofferenza.

Giotto fu il primo pittore a produrre immagini che possono essere definite realistiche, o naturalistiche. 
La sua principale tecnica fu l’uso del chiaroscuro. Sfruttando la diversa tonalità che il colore assume in funzione della luce che colpisce gli oggetti e i corpi, riuscì a dare apparenza tridimensionale alle sue figure. 

Giotto inoltre iniziò ad applicare la prospettiva in maniera intuitiva, con l’anticipo di quasi un secolo rispetto ai pittori rinascimentali. Realizzava paesaggi semplificati ma realistici, che rendevano l'idea della profondità: rocce, alberi ed edifici sostituiscono i tipici fondi d'oro, in uso fino ad allora, che simboleggiavano la luce divina.

Giotto, Presentazione di Maria al Tempio
Giotto, Presentazione di Maria al Tempio, presente nel ciclo della Cappella Scrovegni di Padova. Qui la scena avviene in una ambientazione non piatta, ma è leggibile una prospettiva intuitiva.


Giotto e i cicli pittorici su parete
Come detto le chiese gotiche italiane non avevano le ampie vetrate delle chiese francesi, ma avevano ancora grandi pareti su cui era possibile realizzare grandi dipinti.
Venivano realizzati grandi dipinti con soggetti religiosi, che avevano sempre una funzione educativa.
Le scene dipinte erano poste in sequenza come nei fumetti e descrivevano episodi di vita di personaggi sacri, comprensibili anche ai fedeli che non sapevano leggere.

Nella basilica superiore di San Francesco di Assisi, Giotto realizzò un ciclo di affreschi dedicati al Santo.

Basilica Superiore di San Francesco
Basilica Superiore di San Francesco, 1290-95, Assisi

A Padova nella Cappella Scrovegni realizzò un ciclo, diviso in tre fasce, dedicati alla vita di Cristo, della Vergine Maria e di alcuni santi. Tutte le storie rappresentate nella cappella alludono allo stesso tema: la salvezza dell’uomo.

Giotto, Cappella degli Scrovegni
Giotto, Cappella degli Scrovegni, 1303-06, Padova.

Sopra le tre fasce, la volta invece è affrescata con un cielo stellato blu. 
In quale opera studiata in precedenza abbiamo visto una volta con un cielo stellato?

Dettaglio della volta con cielo stellato
Dettaglio della volta con cielo stellato.


Guardate con attenzione il video sugli affreschi della Cappella Scrovegni. Nella prossima lezione analizzeremo il Compianto sul Cristo morto, che si trova nella fascia inferiore di una parete laterale.



Compianto sul Cristo Morto, 1300-1305

Giotto, Compianto sul Cristo Morto
Giotto, Compianto sul Cristo Morto, 1300-1305, Cappella degli Scrovegni, Padova.

Giotto in questo dipinto inserisce un paesaggio naturale alle spalle delle figure. Si discosta così dalla tradizione dorata bizantina.
Le figure si trovano su più piani di profondità (nel mosaico dell'imperatore Giustiniano le figure si trovano tutte in primo piano su una fila) e grazie al chiaroscuro e ai dettagli del panneggio (le pieghe sugli abiti) riesce a conferire alla scena un forte effetto di tridimensionalità.

Piani di profondità di una vista urbana
Cosa sono i piani di profondità? Esempio: piani di profondità di una vista urbana.


Le posture naturali delle figure e le espressioni dei volti donano alla scena un forte senso di umanità e di sofferenza.

La tecnica dell'affresco
L'affresco è stata la tecnica di pittura su parete più diffusa del Trecento. Prima si utilizzava la tempera, che si applicava su parete asciutta mischiando i pigmenti con il collante.
L'affresco si esegue su intonaco umido e i pigmenti sono impastati solo con acqua.
Tecnica dell'affresco

Le fasi dell'affresco
Su parete perfettamente levigata si traccia una quadrettatura, sulla quale si riporta il disegno preparatorio. Successivamente sopra il disegno preparatorio si stende un sottile strato di intonachino, che lascia intravedere il disegno preparatorio sottostante e sul quale si dipinge prima che l'intonachino stesso si asciughi. Per questo motivo l'affresco richiede una grande velocità di realizzazione e non permette ripensamenti all'artista. 

Affresco a pontate e a giornate
Prima di Giotto l'affresco si eseguiva a pontate, seguendo le fasce orizzontali di ogni piano del ponteggio. Questo procedimento creava sgradevoli ricuciture tra una fascia e l'altra.
Giotto ha introdotto la tecnica a giornate: l'affresco si esegue per le porzioni che si intende concludere nella giornata, senza tagliare orizzontalmente le figure.

Tracciato delle "giornate" di un affresco
Tracciato delle "giornate" e loro ordine di successione di un affresco realizzato da Giotto nella basilica superiore di Assisi. Tratto da pensarti.blogspot.com


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