Piero della Francesca e Andrea Mantegna

Piero della Francesca (1406-1492)
Piero della Francesca è stato un pittore e matematico italiano, figura emblematica del primo Rinascimento. 
La sua arte è caratterizzata da una solida composizione geometrica, l'uso magistrale della prospettiva e una palette di colori freddi che contribuiscono alla natura raffinata e meditativa delle sue opere.
 
Non fu solo un pittore, ma anche un teorico dell'arte e un matematico, scrivendo trattati sulla prospettiva, che ebbero un'influenza significativa sull'arte del suo tempo e su artisti successivi come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello.  
Ha scritto tre trattati scientifici di matematica: il "De corporibus regolaribus", il "Trattato d’abaco" e il "De prospectiva pingendi". 
 
Tra i suoi capolavori più noti figurano la "Flagellazione di Cristo" e il "Dittico dei Duchi di Urbino".
 
Il dipinto si divide visivamente in due sezioni distinte, a sinistra la scena della Flagellazione, dove in un ambiente interno, sotto un loggiato classico con colonne e soffitto a cassettoni, Cristo è legato a una colonna e flagellato da due aguzzini. Alla sua sinistra, Ponzio Pilato, seduto su un trono, osserva la scena con un'espressione impassibile. La luce che illumina questa parte è chiara e diffusa, accentuando la monumentalità delle figure e dell'architettura.
 
Flagellazione di Cristo
Piero della Francesca, Flagellazione di Cristo, 1450, Tempera su tavola, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino 

A destra, in primo piano, all'aperto, si trovano tre uomini avvolti in eleganti abiti contemporanei. La loro identità è stata oggetto di innumerevoli interpretazioni da parte degli storici dell'arte. Tra le ipotesi più diffuse vi sono quella che li identifica come personaggi legati alla corte di Urbino.
 
Ciò che rende quest'opera particolarmente affascinante è la maestria prospettica e geometrica di Piero della Francesca. Ogni elemento è calcolato con estrema precisione, creando una profondità spaziale impressionante nonostante le dimensioni ridotte della tavola. 
 
Schema prospettico e sezione aurea della Flagellazione di Cristo
Schema prospettico e sezione aurea della Flagellazione di Cristo

La luce gioca un ruolo fondamentale, scolpendo i volumi e definendo gli spazi.
Il significato esatto del dipinto rimane in gran parte un mistero e ha alimentato numerose teorie. 
 
Piero della Francesca, Ritratti dei duchi di Montefeltro
Piero della Francesca, Ritratti dei duchi di Montefeltro, 1465-1472, tempera su tavola, 47 x 66 cm (totale). Firenze, Galleria degli Uffizi

Piero della Francesca per il dipinto dei duchi di Montefeltro utilizza il ritratto di profilo, tecnica usata per le monete nell'antica Roma e andata in disuso durante il medioevo. 

Monete romane

Questo richiamo alla romanità serviva a Piero della Francesca per glorificare i signori committenti, raffigurandoli in modo realistico, con occhi piccoli, naso aquilino e mento prominente.

Andrea Mantegna (1431-1506)
Andrea Mantegna è stato uno dei più influenti pittori del Rinascimento italiano, in particolare nell'Italia settentrionale. La sua arte è profondamente segnata dalla passione per l'antichità classica (egli era collezionista di reperti archeologici greci e romani) e da una maestria eccezionale nell'uso della prospettiva e dell'illusione spaziale.

Formatosi a Padova nella bottega di Francesco Squarcione, un artista e collezionista di reperti antichi, Mantegna sviluppò un linguaggio pittorico unico, caratterizzato da un grande r
igore prospettico. 
Molte sue opere sono spesso veri e propri studi di prospettiva, con scorci arditi e punti di vista innovativi che creano una forte profondità e tridimensionalità (come nel celebre "Cristo Morto").

Le figure di Mantegna hanno una solidità quasi scultorea, con un'attenzione meticolosa ai dettagli anatomici e ai panneggi, che sembrano quasi scolpiti.

Opere di Andrea Mantegna
La Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale di Mantova, un ciclo di affreschi che crea un ambiente illusionistico straordinario, con una celebre "oculo" sul soffitto che apre il cielo verso l'esterno.
 
Andrea Mantegna, Camera degli Sposi
Andrea Mantegna, Camera degli Sposi, 1465-1474, Affresco, Castello di San Giorgio, Mantova

Il Cristo Morto è un'opera iconica per il suo audace scorcio prospettico che accentua il dramma del soggetto, che insieme alle espressioni di sofferenza della Madonna e di San Giovanni supera i confini della tela e si riversa sull'osservatore, che sembra quasi immergersi nella scena e di stare seduto al capezzale del letto.

Andrea Mantegna, Cristo morto
Andrea Mantegna, Cristo morto, 1483, Tempera su tela, Pinacoteca di Brera, Milano
 
La versione del San Sebastiano esposta al Louvre di Parigi mostra la  capacità del Mantegna di rendere la figura umana con forza scultorea e un forte pathos. Inoltre si nota la grande precisione con la quale ha dipinto le rovine classiche presenti.

San Sebastiano nell'arte
Confronto tra tre dipinti su San Sebastiano: Perugino del 1500-10, Antonello da Messina del 1478 e di Mantegna del 1481.

Un'opera di Mantegna vicino a noi
La statua di Sant’Eufemia conservata nella Concattedrale di Santa Maria Assunta a Irsina (MT) è una raffinata scultura in marmo dipinto del Rinascimento. Alta 1,72 metri, raffigura la santa martire con una mano tra le fauci di un leone. 
È considerata un unicum nel panorama artistico italiano per la sua qualità e per il mistero che avvolge la sua origine. 
 
Andrea Mantegna o Pietro Lombardo, Statua di Sant’Eufemia
Andrea Mantegna o Pietro Lombardo, Statua di Sant’Eufemia, 1454/1470, marmo, Concattedrale di Santa Maria Assunta, Irsina
 
Alcuni studiosi, tra cui Clara Gelao e Vittorio Sgarbi, sostengono che la statua sia l’unica scultura esistente di Andrea Mantegna. Questa ipotesi si basa su analogie stilistiche con il dipinto di Mantegna Sant’Eufemia del 1454, oggi a Napoli.
 
Altri attribuiscono l’opera allo scultore veneto Pietro Lombardo, attivo nello stesso periodo. Secondo questa teoria, la statua sarebbe stata commissionata da Roberto de Mabilia, un sacerdote originario di Irsina ma residente a Padova, e portata in Basilicata intorno al 1454.

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