Caravaggio (1571-1610)
Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, è stato uno dei pittori italiani più influenti e controversi della sua epoca, considerato uno dei padri della pittura moderna.
La sua vita fu tanto drammatica quanto le sue opere: per questo motivo è uno di quegli artisti per il quale vale la pena soffermarsi sulla sua vita per comprendere appieno la sua arte.
Nato a Milano (o nell'omonima località di Caravaggio in Lombardia), si formò come pittore e si trasferì a Roma intorno al 1592 (o nel 1596 a seconda delle fonti). A Roma dopo un inizio difficile e poco conosciuto, il suo talento fu riconosciuto dal Cardinale Francesco Maria del Monte, che lo prese sotto la sua protezione.
Mappa interattiva con le principali tappe della vita di Caravaggio
Caravaggio divenne famoso per il suo stile rivoluzionario, caratterizzato da un realismo intenso e spesso crudo, un nuovo uso drammatico dell'illuminazione (il celebre "tenebrismo") che enfatizzava le figure in primo piano, e l'uso di modelli tratti dalla vita quotidiana per rappresentare personaggi sacri.
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Morte della Vergine, 1604, olio su tela, Musée du Louvre, Parigi |
Le sue opere, come "La Vocazione di San Matteo" o "La Morte della Vergine", sconvolsero il pubblico per la loro immediatezza e per aver infranto le convenzioni artistiche dell'epoca.
Nonostante il successo, la vita personale di Caravaggio fu segnata da una condotta violenta e turbolenta. Era noto per le risse, per il suo temperamento irascibile e per i frequenti problemi con la legge.
Il culmine di questa spirale di violenza fu l'omicidio di Ranuccio Tomassoni nel 1606, avvenuto durante una rissa. Condannato a morte, Caravaggio fuggì da Roma e trascorse gli ultimi anni della sua vita in fuga, tra Napoli, Malta e la Sicilia, cercando di ottenere un perdono papale.
Morì nel 1610 a Porto Ercole, in Toscana, in circostanze non del tutto chiare, probabilmente a causa di febbre o malattia. Nonostante la sua breve e tormentata esistenza, l'influenza di Caravaggio fu immensa, lasciando un'eredità duratura sull'arte barocca e ispirando generazioni di artisti successivi.
La luce puntuale
Nel rinascimento i dipinti avevano una illuminazione diffusa, omogenea in tutta la scena. A Venezia ci saranno le prime applicazioni di illuminazioni puntali, grazie a Tintoretto.
Con Caravaggio la luce diventa la protagonista dell'arte.
Sarà l'artista a decidere cosa e come illuminare a piegare al suo volere la luce.
Nei suoi dipinti, quindi la luce non è diffusa, ma tagliente e teatrale: piove da un’unica fonte esterna, illuminando solo ciò che conta come volti, mani, gesti. È una luce che svela il sacro nel quotidiano
Ma come faceva Caravaggio a illuminare i suoi dipinti? Lavorava con tele scure, dove dipingeva solo le parti chiare o a mezza luce, figure inghiottite dal buio plasmate con poche pennellate di abbozzo.
Così crea questo effetto con le figure che emergono dall'oscurità, come parti di corpi che emergono dal pelo d'acqua.
La Vocazione di San Matteo
Questa è un'opera rivoluzionaria che segna un punto di svolta nell'arte barocca, fa parte di un trittico sulla vita di San Matteo esposte presso la Cappella Contarelli della Chiesa di San Luigi dei Francesi di Roma.
Il dipinto raffigura il momento in cui Gesù, accompagnato da San Pietro, entra in una stanza buia, probabilmente un'osteria, e con un gesto eloquente della mano chiama Matteo, seduto a un tavolo con altri gabellieri, intento a contare denaro.
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Cappella Contarelli, presso chiesa di San Luigi de' Francesi. Qui è collocato il trittico con episodi della vita di San Matteo: Vocazione di San Matteo, San Matteo e l'angelo e Martirio di San Matteo. |
Caravaggio ambienta la scena in un contesto contemporaneo e realistico, con personaggi vestiti all'uso dell'epoca. Non c'è idealizzazione: i volti e i gesti sono presi dalla vita di tutti i giorni, rendendo l'evento sacro più immediato e accessibile.
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Caravaggio, Vocazione di san Matteo, 1599-1600, olio su tela, cm322×340, Cappella Contarelli, Chiesa San Luigi dei Francesi, Roma |
La luce è la vera protagonista dell'opera. Un fascio di luce intensa e direzionata, proveniente da una fonte esterna alla scena (simbolicamente la luce divina), taglia diagonalmente la penombra della stanza, illuminando selettivamente i volti e i corpi dei personaggi. Questo uso magistrale del chiaroscuro (il contrasto tra luce e ombra) crea un'atmosfera di forte drammaticità e profondità, mettendo in risalto l'importanza del momento della chiamata.
L'opera doveva essere un affresco, ma il modo di lavorare di Caravaggio e i suoi continui pentimenti d'artista non si addicevano alla tecnica dell'affresco. Pertanto decise di utilizzare grandi tele che si fece costruire appositamente, per poter dipingere coi colori a olio.
La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi
È un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore italiano Caravaggio nel 1609.
Fu trafugato la notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo e non è stato ancora recuperato.
Questa opera è inserita nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti.
Questa opera è inserita nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti.
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Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, 1609, olio su tela, disperso |
Il Caravaggio di Tolosa
Il "Caravaggio di Tolosa" si riferisce a un dipinto raffigurante "Giuditta che decapita Oloferne" scoperto nel 2014 nella soffitta di una vecchia casa nella regione di Tolosa, in Francia, a seguito di un'infiltrazione d'acqua.
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Il Caravaggio di Tolosa, successivamente attribuito a Finson |
Questa scoperta ha suscitato un enorme clamore nel mondo dell'arte, in quanto si trattava di un'opera che si credeva perduta di Michelangelo Merisi da Caravaggio. L'attribuzione al maestro fu inizialmente sostenuta da diversi esperti, in particolare da Eric Turquin, un noto mercante d'arte francese.
Il dipinto si presentava in ottimo stato di conservazione e, sebbene presentasse alcune differenze rispetto alla versione di "Giuditta e Oloferne" conservata a Palazzo Barberini a Roma (sicuramente attribuita a Caravaggio), mostrava molti elementi stilistici e tecnici riconducibili al pittore.
Tuttavia, l'attribuzione non fu unanime. Molti esperti, soprattutto italiani, espressero forti dubbi, ritenendo che potesse trattarsi di una copia di alta qualità realizzata da un allievo o da un seguace di Caravaggio, come Louis Finson.
La Francia prima ha imposto un divieto di esportazione sul dipinto ma successivamente non ha esercitato il diritto di prelazione, e il dipinto è stato infine venduto a un acquirente privato, il milionario americano J. Tomilson Hill.
Nonostante le discussioni sull'autenticità, il "Caravaggio di Tolosa" rimane un'opera di grande interesse storico e artistico, la cui storia rocambolesca e la qualità intrinseca continuano a stimolare il dibattito tra gli studiosi.
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