L'Arte di Roma antica: Pittura romana

Pittura romana
La pittura romana, pur attingendo a piene mani dall'arte greca, sviluppò caratteristiche proprie, distinguendosi per la sua funzionalità pratica e la rappresentazione della vita quotidiana, dei paesaggi, e dei ritratti. 
Era largamente utilizzata per decorare le pareti di case e ville, come testimoniano gli straordinari ritrovamenti a Pompei ed Ercolano. A differenza della pittura greca, che spesso celebrava divinità ed eroi in contesti mitologici, quella romana si concentrò anche sulla documentazione di eventi storici, sulla celebrazione di personaggi importanti e sulla creazione di illusioni spaziali per ampliare visivamente gli ambienti.

Pitture del termopolio di Pompei
Pitture del termopolio di Pompei


Classificazione dei Quattro Stili Pittorici Romani
La pittura romana è tradizionalmente suddivisa in quattro stili principali, identificati per la prima volta dall'archeologo August Mau nel XIX secolo, basandosi principalmente sulle decorazioni parietali rinvenute a Pompei ed Ercolano. Questi stili riflettono un'evoluzione nelle tecniche e nei temi decorativi.

quattro stili pittorici romani
Schema con i quattro stili pittorici romani (tratto dal sito artadvisor.art.blog)

1. Primo Stile: Stile ad Incrostazione (o Strutturale)
Periodo: Dal 200 a.C. circa all'80 a.C.
Caratteristiche: Questo stile è caratterizzato dall'imitazione di pareti rivestite di preziosi marmi colorati. Non si usavano veri marmi, ma stucco modellato e dipinto per creare l'illusione di blocchi di pietra. L'obiettivo era replicare l'aspetto sontuoso delle case ellenistiche.
Esempi a Pompei ed Ercolano: Si trova nelle case più antiche, come la Casa del Fauno a Pompei, dove si possono ancora ammirare sezioni con questa tipologia di decorazione.
Casa di Sallustio, Pompei
Primo stile, Casa di Sallustio, interno, II sec. a.C. – Pompei



2. Secondo Stile: Stile Architettonico (o dell'Illusionismo Prospettico)
Periodo: Dall'80 a.C. circa fino all'inizio del I secolo d.C.
Caratteristiche: Questo stile segna una rivoluzione, introducendo l'illusione della profondità. Le pareti non sono più viste come una superficie solida, ma come finestre aperte su mondi esterni. Si rappresentano elementi architettonici come colonne, portici e finestre, che creano l'impressione di spazi ampi e complessi, spesso con paesaggi o scene mitologiche in lontananza. La prospettiva lineare viene applicata per la prima volta in modo significativo.
Esempi a Pompei ed Ercolano: La Villa dei Misteri a Pompei è uno degli esempi più celebri, con le sue grandiose scene figurate che sembrano sfondare la parete. Altri splendidi esempi si trovano nella Casa di Ottavio Quarzio a Pompei.

Secondo Stile, Villa dei Misteri – Pompei
Secondo Stile, Villa dei Misteri – Pompei

3. Terzo Stile: Stile Ornamentale (o della Parete Reale)
Periodo: Dalla fine del I secolo a.C. fino alla metà del I secolo d.C. (epoca augustea).
Caratteristiche: In contrapposizione all'illusionismo del Secondo Stile, il Terzo Stile torna a un approccio più bidimensionale e decorativo. Le pareti sono concepite come superfici piane, decorate con elementi minuti e raffinati, come sottili ghirlande, figure isolate, piccoli paesaggi "sacro-idilliaci" e motivi ornamentali ispirati all'Oriente. I colori sono spesso vivaci e i dettagli molto curati. L'eleganza e la leggerezza prevalgono sulla monumentalità.
Esempi a Pompei ed Ercolano: Numerose case di Pompei ed Ercolano presentano questo stile, come la Casa di Lucrezio Frontone a Pompei, con i suoi delicati affreschi.

Terzo stile, Casa di Marco Lucrezio Frontone
Terzo stile, Casa di Marco Lucrezio Frontone, tablinum, scavi di Pompei


4. Quarto Stile: Stile Fantastico (o Composito)
Periodo: Dalla metà del I secolo d.C. fino al 79 d.C. (eruzione del Vesuvio).
Caratteristiche: Questo stile è il più eclettico e complesso, fondendo elementi di tutti i precedenti. Combina l'illusionismo architettonico del Secondo Stile con la raffinatezza ornamentale del Terzo. Si trovano architetture fantastiche e irrealistiche, scene narrative di grandi dimensioni, paesaggi, nature morte e figure isolate, il tutto in una composizione ricca e a volte sovraccarica. È uno stile grandioso e teatrale.
Esempi a Pompei ed Ercolano: È lo stile dominante nelle ultime fasi della vita delle due città. La Casa dei Vettii a Pompei è un esempio magnifico e ben conservato di questo stile, con le sue elaborate decorazioni e scene mitologiche.

Quarto stile, Casa dei Vettii, Pompei
Quarto stile, Casa dei Vettii, Pompei



Tecniche della pittura romana
In base alle testimonianze scritte del periodo si ipotizza che i dipinti murali di Pompei siano stati eseguiti con più tecniche:

- ad affresco: usando colori minerali macinati e diluiti in acqua e stesi su intonaco di calce fresca;
- a tempera: i colori sono diluiti con solventi come il tuorlo e la cera;
-  ad encausto: i colori sono mescolati alla cera, successivamente il dipinto veniva scaldato per fissare i colori e donare lucentezza all’opera.

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