L'Impressionismo

L'Impressionismo è un movimento artistico, nato in Francia intorno al 1860-70 e diffusosi poi in tutta Europa, che ha rivoluzionato il modo di concepire e rappresentare la realtà in pittura.

Claude Monet, Impressione, levar del sole
Claude Monet, Impressione, levar del sole, 1872, olio su tela, cm 48×63, Museo Marmottan Monet, Parigi
 
Il nome "Impressionismo" deriva dal dipinto di Claude Monet intitolato "Impression, soleil levant", esposto per la prima volta nel 1874 durante la prima mostra del gruppo, e utilizzato inizialmente in senso dispregiativo da un critico, ma poi orgogliosamente adottato dagli artisti stessi.

Dettaglio pennellate di Claude Monet
Dettaglio pennellate di Claude Monet 

L'Impressionismo, pur avendo una durata relativamente breve (circa vent'anni, dal 1860 al 1880), ha aperto la strada a tutte le successive ricerche dell'arte moderna, ponendo l'accento sulla percezione visiva e sulla personale interpretazione della realtà.

Artisti indipendenti lontani dai Saloon ufficiali
La prima mostra, inaugurata nell'ex studio del fotografo Nadar alle otto di sera del 15 aprile 1874, riunì artisti indipendenti che avevano scelto di esporre al di fuori del Salon ufficiale. Ambiziosi, provocatori e visionari, i loro nomi includevano Claude Monet, Auguste Renoir, Berthe Morisot, Paul Cézanne, Camille Pissarro e Edgar Degas. 
Hanno dato così origine alla modalità di esposizione tipica delle opere impressioniste: mostre collettive.


Ricostruzione con realtà aumentata della prima esposizione degli Impressionisti, realizzata dal Musée d'Orsay di Parigi

Un nuovo approccio con la tela
Gli impressionisti aboliscono il disegno e le linee di contorno. Le forme non sono ottenute con un disegno preparatorio o con contorni definiti, ma attraverso vibrazioni e contrasti di colore. Le pennellate sono rapide, a tratti, picchiettate, quasi a formare macchie.

Gli artisti escono dagli studi per dipingere direttamente la realtà, "en plein air" (all'aria aperta), catturando gli effetti della luce naturale che cambia velocemente. Questo porta a uno stile pittorico caratterizzato da pennellate veloci e macchie di colore. 

Nel 1841 ci fu una piccola invenzione tecnologica che ha cambiato per sempre il corso dell’arte e senza la quale non sarebbe mai nato l'Impressionismo. Un pittore americano, John Goffe Rand, inventò il colore ad olio nel tubetto metallico, pronto all’uso e comodo da trasportare. Prima di questa invenzione, il colore veniva sottoposto a una laboriosa operazione: pestato nel mortaio, amalgamato con oli, conservato in vesciche animali. 

Primi tubetti metallici per colori a olio
Nel 1841 John Goffe Rand inventò i tubetti metallici per colori a olio.

Naturalmente la pittura en plein air imponeva uso di tele di piccole dimensioni per essere facilmente trasportate nel luogo scelto per dipingere.

Il trionfo della luce e del colore
Gli impressionisti dedicano uno studio accurato ai fenomeni fisici e percettivi della luce. Il colore di un oggetto non è statico, ma nasce dall'influenza della luce e dei colori circostanti. Le ombre non sono nere, ma sono zone meno luminose ottenute sovrapponendo colori complementari o variando le tonalità.

Serie delle Cattedrali di Rouen
Diciotto dipinti della serie di oltre trenta tele delle Cattedrali di Rouen (città al nord della Francia) realizzate da Claude Monet tra il 1892 e il 1894, in differenti orari del giorno e in diverse stagioni dell'anno.

Conseguenza del variare della luce e di conseguenza dei colori è che i pittori impressionisti doveva operare con grande velocità, per non perdere gli effetti che volevano imprimere sulla tela.

Claude Monet, inoltre, utilizzava gli specchi d'acqua (fiumi, stagni, mare) come un vero e proprio acceleratore di luminosità.

Claude Monet, Bain à la Grenouillère
Claude Monet, Bain à la Grenouillère, 1869, olio su tela, Metropolitan Museum of Art, New York

L'acqua agisce come una superficie riflettente naturale, catturando e replicando la luce del cielo, delle nuvole e degli elementi circostanti (alberi, edifici). Questo permette di raddoppiare o amplificare sia l'effetto luminoso sulla tela sia gli effetti di colore. I cieli azzurri, i verdi della vegetazione, i rossi dei tramonti si frammentano e si mescolano sulla superficie acquatica, creando un caleidoscopio di tonalità vibranti e mutevoli.

Nuovi soggetti e l'influenza di Édouard Manet
Prima dell'Impressionismo i soggetti delle opere artistiche facevano parte degli universi religioso, mitologico, aristocratico e/o politico. Con l'Impressionismo sono privilegiati paesaggi naturali (già presenti nel Romanticismo, in chiave meno soggettiva), scene di vita quotidiana nelle grandi città (caffè, teatri, balletti), interni e figure umane colte nella loro spontaneità.

Édouard Manet (1832–1883) è stato un pittore francese considerato il precursore dell’Impressionismo. Pur non aderendo ufficialmente al movimento, ha avuto un ruolo fondamentale nel superare la pittura dal Realismo accademico e traghettarla verso una rappresentazione più libera e moderna della realtà.

Il Realismo accademico è uno stile artistico che rappresenta la realtà in modo preciso e idealizzato, seguendo le regole formali insegnate nelle accademie d’arte a partire dal XVII secolo.

Opere come Le déjeuner sur l’herbe (realizzata nel 1863, ben undici anni prima della prima mostra del 1874) e Olympia hanno scandalizzato il pubblico per la loro audacia e per l’uso innovativo della luce e del colore.

Édouard Manet, Colazione sull'erba
Édouard Manet, Colazione sull'erba, 1862-1863, olio su tela, cm 208×264, Museo d'Orsay, Parigi

Ha ispirato artisti come Monet, Renoir e Degas, che lo consideravano un punto di riferimento, anche se Manet preferiva esporre nei Salon ufficiali piuttosto che nelle mostre impressioniste.

La fugacità della vita parigina
L'invenzione della fotografia influenza l'arte impressionista nello studio del taglio dell'inquadratura e nel cogliere l'istantaneità.
Gli impressionisti usano l'inquadratura asimmetrica, la composizione decentrata e la rappresentazione di soggetti "tagliati" ai bordi della tela, come se fossero colti in un momento fugace: facevano questo al fine di catturare l'impressione momentanea della realtà, preferendo soggetti colti sul fatto, in movimento, e con sguardi rivolti altrove rispetto all'osservatore.

Pierre-Auguste Renoir, Bal du moulin de la Galette
Pierre-Auguste Renoir, Bal du moulin de la Galette, 1876, olio su tela, cm 131×175, Museo d'Orsay, Parigi

Altri esponenti
Oltre a Claude Monet, considerato il padre del movimento e il più fedele ai principi impressionisti, tra gli esponenti principali si annoverano altri artisti, che hanno avuto un approccio meno "impressionista". Tra di essi vale la pena ricordare Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas e Alfred Sisley.

Edgar Degas (1834-1917) pur essendo associato all'Impressionismo e avendo partecipato alla maggior parte delle loro mostre, mantenne sempre una posizione indipendente. A differenza di molti impressionisti Degas rimase fedele al disegno e alla linea, concentrandosi sulla figura umana e sulla rappresentazione della vita moderna, spesso in interni. 

Edgar Degas, La scuola di danza
Edgar Degas, La scuola di danza, 1873-1876, olio su tela, cm 85×75, Musée d'Orsay, Parigi, con schema prospettico

Degas è noto per un uso audace e non convenzionale della prospettiva, spesso ispirato alle stampe giapponesi e alla fotografia. 
Questo gli permetteva di creare composizioni dinamiche, tagli inusuali e un senso di spontaneità, come se l'osservatore stesse "spiando" la scena. 
Dipinti, quelli di Degas, studiati, pensati e preparati con un preciso disegno preparatorio, tutte caratteristiche che lo allontanavano dai principi di soggettività e rapidità dell'Impressionismo.

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