Paul Gauguin (1848-1903) è stato un pittore francese post-impressionista, figura chiave nello sviluppo dell'arte moderna.
La sua vita fu caratterizzata da una costante ricerca di autenticità e di una spiritualità perduta nella civiltà occidentale, che lo portò a intraprendere viaggi esotici e a vivere in luoghi lontani.
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Paul Gauguin, Ritratto dell'artista con il Cristo giallo (1889); olio su tela, 30×46 cm, museo d'Orsay, Parigi. |
Nato a Parigi, iniziò la sua carriera lavorando come agente di cambio e si dedicò alla pittura come autodidatta nel tempo libero. Grazie all'incontro con Camille Pissarro, si avvicinò agli Impressionisti, partecipando ad alcune delle loro mostre.
Tuttavia problemi finanziari lo spinsero a dedicarsi completamente all'arte. Questa decisione segnò l'inizio di una serie di peregrinazioni. Si stabilì in Bretagna, dove sviluppò il suo stile distintivo, noto come Sintetismo.
Il Sintetismo è uno stile caratterizzato da contorni netti (cloisonnisme), colori piatti e un uso simbolico e antinaturalista del colore. Questo modo di dipingere serve a esprimere emozioni e idee, piuttosto che a riprodurre fedelmente la realtà. Opere come "Visione dopo il sermone" (1888) e "Il Cristo giallo" (1889) sono esempi di questa fase.
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Paul Gauguin, La visione dopo il sermone, 1888, olio su tela, cm73×92, Scottish National Gallery, Edimburgo. |
Ricerca del paradiso terrestre
La sua ricerca di un "paradiso terrestre" lo portò successivamente, intorno il 1891, a Tahiti e presso le Isole Marchesi, dove morirà nel 1903, dove visse a contatto con le popolazioni indigene, trovando ispirazione nella loro cultura e nel loro stile di vita.
In questo periodo produsse alcune delle sue opere più iconiche, tra cui il grande trittico "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" (1897-1898), tutte opere che riflettono la sua visione di un mondo primordiale e spirituale.
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Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, 1897, olio su tela, Museum of Fine Arts, Boston |
La convivenza con Van Gogh
Un capitolo significativo e tormentato nella vita di Gauguin fu la sua convivenza con Vincent van Gogh ad Arles, nel sud della Francia, nella celebre "Casa Gialla", nell'autunno del 1888, prima del trasferimento nei luoghi esotici. L'incontro fu voluto da Van Gogh, che sognava di fondare una comunità di artisti. Theo van Gogh, fratello di Vincent e mercante d'arte, supportò economicamente il progetto, offrendo a Gauguin uno stipendio in cambio di dipinti.
Per circa nove settimane, i due artisti lavorarono fianco a fianco, ma le loro personalità e le loro visioni artistiche profondamente diverse generarono inevitabilmente tensioni. Van Gogh, con la sua pittura emotiva e materica, e Gauguin, con il suo approccio più sintetico e simbolico, si confrontavano costantemente. Mentre Van Gogh prediligeva la pittura dal vero con pennellate cariche, Gauguin lo spingeva a lavorare a memoria, un approccio che a Vincent risultava difficile.
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Paul Gauguin, Van Gogh mentre dipinge girasoli,1888, olio su tela, cm73×91, Van Gogh Museum, Amsterdam. |
Le discussioni erano frequenti e sempre più accese, portando a un clima di forte disagio. La convivenza culminò in una drammatica lite alla fine di dicembre 1888, a seguito della quale Van Gogh, in preda a una crisi psicotica, si mutilò parte dell'orecchio sinistro.
Gauguin, scosso dall'accaduto, lasciò Arles e tornò a Parigi, ponendo fine a quella che doveva essere una collaborazione duratura. Non si sarebbero più incontrati.
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