Sandro Botticelli (1445-1510)
Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi detto Sandro Botticelli è stato uno dei più grandi pittori italiani del primo Rinascimento. È stato allievo di Filippo Lippi e ha lavorato anche nella bottega del Verrocchio.
La sua arte è celebre per l’eleganza delle linee, la grazia delle figure e l’uso poetico del colore. Grazie alla sua eccezionale sensibilità estetica è riuscito a creare opere di straordinaria bellezza e armonia formale.
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Dettaglio della Nascita di Venere, 1485, tempera su tela, cm 172,5×278,5, Galleria degli Uffizi, Firenze |
Tra le sue opere più celebri vanno ricordate "La Nascita di Venere" e "La Primavera", entrambe conservate nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Botticelli ha trascorso gran parte della sua vita lavorando per la famiglia Medici.
Dopo un periodo in cui la sua fama diminuì, la sua opera fu riscoperta nel XIX secolo, in particolare dai Preraffaelliti, che ne stimolarono una rivalutazione. Oggi è uno dei pittori più stimati del Rinascimento italiano. È sepolto nella chiesa di Ognissanti a Firenze.
Primavera
Questa opera di Sandro Botticelli è uno dei dipinti più iconici e misteriosi del Rinascimento italiano, realizzato tra il 1477 e il 1482 circa.
L'opera, una tempera grassa su tavola di grandi dimensioni (circa 2 metri per 3), raffigura un gruppo di figure mitologiche in un lussureggiante boschetto di aranci fioriti, con un prato ricco di diverse specie botaniche.
La scena è priva di una profondità prospettica realistica e la luce è astratta, diffusa, non proveniente da una fonte precisa, conferendo all'insieme un'atmosfera irreale, quasi onirica.
Sandro Botticelli, Primavera, 1477-82, tempera su tavola, cm.207×319, Galleria degli Uffizi, Firenze
Nascita di Venere
Realizzata tra il 1482 e il 1485 circa, è una delle opere d'arte più famose e ammirate del Rinascimento italiano.
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Sandro Botticelli, Nascita di Venere, 1485, tempera su tela, cm 172,5×278,5, Galleria degli Uffizi, Firenze |
Il dipinto, una tempera su tela di grandi dimensioni, non raffigura strettamente la nascita della dea dall'acqua, bensì il suo approdo sull'isola di Cipro dopo essere emersa dalla spuma del mare. Al centro della composizione, Venere si erge nuda su una grande conchiglia, con un gesto di pudicizia che copre il pube con la mano sinistra e il seno con la destra, in una posa che richiama le sculture classiche. La sua figura è immateriale ed eterea, con una pelle d'avorio e lunghi capelli dorati mossi dal vento.
A sinistra, i venti Zefiro (il vento primaverile) e la ninfa Clori la sospingono con il loro soffio verso la riva, da cui cadono petali di rosa. Sulla destra l'Ora della Primavera, le si avvicina per avvolgerla in un manto sontuoso ricamato con motivi floreali. Lo sfondo è un paesaggio marino con una vegetazione stilizzata, dominato da alberi di arancio, che alcuni interpretano come un riferimento alla famiglia Medici.
L'opera è permeata da un'atmosfera sospesa e quasi irreale, con una luce diffusa e colori delicati. Le linee sinuose e eleganti sono un tratto distintivo dello stile di Botticelli, che si allontana dalla rigorosità prospettica di altri maestri del suo tempo per prediligere la grazia e la bellezza ideale.
L'opera è un inno alla bellezza in tutte le sue forme e rappresenta un punto culminante della pittura botticelliana.
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